Carità: |
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Sei parole...
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"Un
segno della misericordia di Dio, oggi particolarmente necessario, è quello della carità,
che apre i nostri occhi ai bisogni di quanti vivono nella povertà e
nell'emarginazione", questo ci dice la Bolla di indizione. E tanto si fa più grande
e esigente il segno richiesto, tanto più il rischio è di vanificarlo, di pensare che,
poiché la carità è virtù sempre richiesta,
insomma si può anche fare più o
meno come sempre. Nella Bolla il richiamo è soprattutto ad una dimensione pubblica e
collettiva della carità, alla cooperazione tra i popoli e alla conversione dei cuori di
coloro che tengono in mano le sorti di molti.
Questo richiamo non ci deve far pensare che, in fondo, allora non ci riguarda direttamente perché non abbiamo il potere di decidere delle sorti di popoli e nazioni. Al contrario, è un preciso richiamo ai doveri della laicità e alla squisita forma di carità che è la politica: si pone la questione di una carità che non è solo un atteggiamento di buon cuore, ma che, in tono con la logica stessa del Giubileo, si fa forma pubblica e istituzionale di convivenza, perché riesce ad ispirare i principi che regolano anche la vita comune e sociale. Forse mai come in questo momento è utile e opportuno il riproporci la questione di superare una dimensione personale e individuale di vita santa per informare e animare la convivenza civile di una cultura nuova e più umana, secondo le leggi proprie di ogni ambito di vita. Siamo tutti tentati di sfiducia nei confronti degli strumenti che la convivenza civile si è data per regolarsi e ci è difficile inventarne di nuovi: diventa dunque sempre incombente la tentazione dell'individualismo, anche "un santo" individualismo, che pensa solo in termini della propria conversione e bontà e si fida solo della carità diretta che compie in prima persona. Una cultura della solidarietà non è solo una cultura che si fa carico del più debole e di chi fa più fatica: è anche una cultura che non riesce a pensare che qualcosa si possa fare da soli, senza la collaborazione, la presenza e la crescita del bene comune. E' reimparare che nesuna soluzione è buona se è solo la mia soluzione. E in questo, a diversi livelli, siamo tutti implicati. Riferimenti biblici:
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Massimo il Confessore, Centurie sulla carità, 4, 57 sg. Gregorio di Nissa, Lamore per i poveri, 1 dalla Legenda aurea |
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