Sei parole per il giubileo:
proposte di libri

a cura di Maria Grazia Tibaldi

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 Sei parole...


Premessa

Sono testi di lettura o di riflessione, un invito a cercare il libro come una compagnia, una scelta, un’alternativa; un consiglio a fare del libro uno strumento per approfondire, per ampliare le proprie conoscenze e i propri orizzonti sia a livello personale e sia in gruppo; una provocazione a trovare e mettere in circolazione altre proposte.


PELLEGRINAGGIO

L. Piva, Giorgio La Pira. L’eterno nel tempo, l’utopia del Regno per trasformare la storia, Milano 1997, San Paolo
Il ritratto spirituale di questo pellegrino “unico” del nostro tempo ci offre molti spunti per verificare la nostra identità di pellegrini chiamati a leggere la realtà alla luce del Vangelo, con gli occhi dei poveri e dei semplici, senza nulla sacrificare alle compenze e alla capacità laicali che siamo chiamati ad accogliere e a mettere frutto, senza cedere mai a quel pessimismo che sembra mancare di speranza, lavorando incessantemente per la pace.

C.M. MARTINI, Due pellegrini per la giustizia, Casale Monferrato 1992, Centro Ambrosiano - PIEMME
Essere pellegrini per fare la volontà di Dio significa intraprendere un lungo cammino. Ce lo insegnano il patriarca Giuseppe e Ignazio di Loyola: il primo attraverso una lunga paziente opera di riconciliazione nella sua famiglia divisa, il secondo attraverso la sua singolare esperienza di Dio e del vangelo, entrambi lasciandosi purificare da lui per conformarsi al Figlio unico del Padre, seguendo da vicino Gesù che sempre ci precede nel nostro pellegrinaggio.

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PORTA SANTA

J.Giono, L'uomo che piantava gli alberi, Firenze 1980, Salani
Una fiaba che ha fondamento in una storia vera, un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane, seminando querce, faggi e betulle. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest'uomo stava compiendo una grande azione, un'impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future.
"Tutto era cambiato. L'aria stessa. (...) la speranza era dunque tornata. (...) Era ormai un posto dove si aveva voglia di abitare " grazie alla "foresta naturale" piantata anno dopo anno da Elezéar "quel vecchi contadino senza cultura che ha saputo portare a buon fine un' opera degna di Dio".

AUNG SAN SUU KYI, Libera dalla paura. La voce coraggiosa dela Birmania, premio nobel per la pace, Milano 1991, Sperling e Kupfer
Una raccolta di saggi che offroono un ritratto spirituale di questa testimone coraggiosa di un popolo opprresso. Ha curato la raccolta il marito recentemente scomparso, lontano dalla moglie che non ha abbandonato il suo popolo con un sacrificio grandissimo e condiviso dallo sposo e dai figli.

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INDULGENZA

J. BAUBY, Lo scafandro e la farfalla, Milano 1997, Ponte delle grazie
L'autore - giornalista, padre di due figli -a trentatre anni, in seguito ad un ictus rimane quasi totalmente inerme con il corpo trasformato in scafandro, ma lucido: può comunicare con il mondo solo attraverso i battiti delle ciglia del suo occhio.
Con il suo occhio scrive questo libro: per settimane intere, ogni mattina prima dell'alba, pensa e memorizza un capitolo che più tardi detta - attraverso il battito delle ciglia - a una redattrice del suo editore: quando rimangono solo le parole , nessuna parola è di troppo e l'autore riesce a trasmette la sua realtà, i diari di un viaggio immobile grazie a un pensiero che può ancora vagabandare come una farfalla.

G. Ferrò, Taita Proaño. L'avventura di un vescovo tra gli indios dell'Ecuador, Torino 1998, ed. Gruppo Abele
Pochi conoscono questo vescovo mite e deciso grazie al quale sono cambiate molte cose per la popolazione indigena dell'Ecuador per le quali il suo ricordo e la sua lezione sono più vive che mai. Mons. Proñao è morto nel 1988, era vescovo dal 1954 e visse pienamente il Concilio, sempre a servizio di una Chiesa "convertita, che prende sul serio l'idea conciliare del popolo di Dio in cammino, pellegrino, aperto all'avventura e al rischio". Oggi la povertà è rimasta, un po' meno tragica di un tempo, ma sempre molto dura. Però oggi gli indios hanno qualcosa che forse vale più dell'agiatezza. Hanno la dignità, cioé la coscienza di essere uomini, anzi un popolo di uomini, con dei diritti e un'antica cultura degna di essere amata e rispettata.

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MEMORIA

Marisa MADIERI, Verde acqua , Torino 1987, Einaudi
Una donna racconta se stessa parlando degli altri, rispecchiandosi nei volti amati e nelle presenze che hanno condiviso il suo destino nei colori di ogni giorno, nelle cose.
Il filo conduttore è la memoria dell’esodo da Fiume in questo immediato dopoguerra. (...) la nota di fondo è un disincanto che si guarda intorno con tranquilla fermezza e che pure si nutre di pietà e di coraggio.

AA.VV. Laici e laicità, nei primi secoli della Chiesa, Milano 1995, Paoline
postfazione di Paolo Siniscalco
Una raccolta con commenti delle più importanti testimonianze nei primi tre secoli riguardo alla presenza e all’identità dei laici nella Chiesa antica (prima parte). Seguono testi sull’atteggiamento dei primi cristiani dinanzi alle realtà del mondo offrendo una chiave di lettura nuova e ampia sul contributo e sulla partecipazione dei laici nella vita della chiesa e della società.
Uno spunto per costruire su solide basi la nostra memoria e il nostro presente.

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MARTIRIO

B. Haering, Programma per una vita riuscita. le virtù del cristiano maturo, Brescia, 1996, Queriniana
Un approfondimento sulla virtù come “una competenza vasta, profonda, beatificante che garantisce pienezza e senso alla nostra vita, alla nostra convivenza e anche alla nostra morte. (...) si tratta, nè più ne meno, della competenza morale, del valore e della nobiltà più autentici della persona umana, di ognuno per sé e della convivenza e cooperazione di tutti. Si tratta della melodia della nostra vita, della giusta decisione fondamentale e della capacità di portare a maturazione il nostro pensiero, le nostre intenzioni, le nostre azioni” (B.H. p. 7/8) . Fino al martirio.

Oscar Arnulfo Romero, Diario, Molfetta 1990, Meridiana
Insieme ad altri testi che ne raccontano la vita segnaliamo questo testo che è un documento eccezionale, raccoglie infatti riflessioni che Mons. Romero non avrebbe mai pensato di pubblicare, riflesioni dettate al registratore negli ultimi tre anni della sua vita (31.3.78/20.3.80) fino all’assassinio del 24 marzo 80.
“Il diario testimonia il cammino interiore di un uomo, partito da posizioni di buon senso e tranquillità, ma giunto per fedeltà al Vangelo e solidarietà con la sua gente, fino alla lucida accettazione del martirio “(Luigi Bettazzi)

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CARITA'

G. BRUNI, Servizio di comunione, Bose 1997 QIQAION
Il testo invita alla lettura e all’approfondimento di due documenti del magistero di Giovanni Paolo II "Ut unum sint" e "Orientale lumen" che si collocano nella svolta ecclesiologica contemporanea in campo ecumenico, l’ecclesiologia di chiese sorelle in comunione.
L’enciclica e la lettera sono un pressante invito a varcare la soglia del confessionalismo e a inoltrasi nel mare largo della conoscenza, della frequentazione muniti di spirito nuovo, in un clima autentico di carità.

F. O'CONNOR, Tutti i racconti, Milano 1993, Bompiani
La scrittrice è una delle figure più importanti della letteratura americana, cattolica, con la sua opera cerca di rappresentare il divino come appare a chi abbia una visione antropocentrica del mondo: i suoi personaggi lo vivono come una violenza, un'offesa, un intervento distruttivo che sconvolge l'equilibrio del mondo umano. Ma morte, sofferenza disordine sono invece i mezzi attravverso i quali un personaggio passa da una comprensione meschina, superficiale dell'esistenza al mistero nel quale l'uomo vive e muore. "Ciò che io vedo nel mondo - dice la O'Connor - lo vedo nella relazione a questo, al fatto che il significato della vita è centrato nella Redenzione".

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