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Schema di lavoro

Riprendendo le conversazioni sul Credo…

Gruppo del venerdì
Ottobre 1997

Ricominciando dallo Spirito


Riprendendo le questioni sulla Chiesa

“Ho analizzato la modernità a partire da Cusano fino a Cartesio, Leibniz, Pascal. Un anno ho tenuto un corso su Marx, prodotto della modernità, da una parte, e critico della soggettività che è il nucleo della modernità, dall’altra.

Adesso osservo che c’è la tendenza a porsi contro la modernità, ritenuta una specie di anticristo. Il papa attuale sembra negare la modernità con il suo progetto di rievangelizzare l’Europa. Bisogna – dice il papa – ritornare all’antica Europa di Cirillo e di Metodio, santi slavi, e di san Benedetto. Il ritorno al cattolicesimo è per Giovanni Paolo II la grande sfida. Poi seguono i secoli della rottura, prima con l’Oriente e quindi all’interno dell’Occidente cristiano. Nel secondo millennio l’Europa è decaduta e con essa è decaduta tutta la cultura occidentale. Per rievangelizzare l’Europa bisogna superare la modernità e tutti i valori moderni e rientrare nel primo millennio. Ritornare al cristianesimo della campagna, modello di tutta la cristianità. Allora – aggiungo io – bisognerebbe avere il coraggio di accettare anche la teologia del ministero del primo millennio. Ma questo il papa non lo dice. E’ la cristianità premoderna, agricola, non critica, che nel pensiero del papa è il modello della cristianità…. Io critico questo ritorno perché i valori moderni della libertà di coscienza, di tolleranza, di religione non sono affatto i valori del primo millennio”

(E. SCHILLEBEECKX, Sono un teologo felice , EDB, 1993, p. 50-51)


In che senso Vaticano II affronta la questione della modernità

Il punto di crisi

Dalla struttura confessionalista-controversistica, alla domanda sulla verità della propria identità; dalla logica della condanna alla logica della gerarchia delle verità. Perché?

Lo schema teologico

– Costituzione dogmatica su la Chiesa (LG)

Chiesa chi sei? Relazione al mistero trinitario, sacramento; immagine conseguente; diversità di ruoli interni; unico fine, la santità; verso l’escatologia; Maria.

– Costituzione dogmatica sulla divina rivelazione (DV)

Rapporto alla fonte “Parola di Dio”, ricomprensione della Rivelazione e della dinamica della Tradizione; ispirazione; rapporto alla vita della Chiesa.

– Costituzione su la sacra liturgia (SC)

Rapporto alla esperienza liturgica, ricomprensione del suo ruolo; la riforma; ristrutturazione “gerarchizzata”.

– Costituzione pastorale ” La Chiesa nel mondo contemporaneo” (GS)

Ricentralizzazione dell’uomo e della sua esperienza mondana; relazione della Chiesa a questo (nn. 41-42).

– Decreto sulla attività missionaria della Chiesa (AG)

La missione relazionata alla Trinità, prima che alla Chiesa.

– Decreto sull’ecumenismo (UR)

Unità e unicità della Chiesa.

Alcune conseguenze

– Una nuova comprensione della fede e della salvezza, contro ogni moralismo e razionalismo.

– Un nuovo rapporto fede/vita, contro ogni “mondo raddoppiato”.

– Un nuovo rapporto Chiesa/Regno, contro ogni appartenenza come divisione.


Alcune letture “divertenti”

—-> G. DOSSETTI, Il Vaticano II. Frammenti di una riflessione , Il Mulino, 1996.

—-> Discorso di Papa Giovanni XXIII nella solenne apertura del Concilio, 11 ottobre 1962, in: Enchiridion Vaticanum/I, nn. 26*- 69*.

—-> Omelia di Paolo VI nella 9° Sessione del Concilio, 7 dicembre 1965, in: Enchiridion Vaticanum/I, nn. 448*- 465*.

—-> Omelia di Paolo VI nella solenne chiusura del Concilio e Messaggi del Concilio all’umanità , 8 dicembre 1965, in: Enchiridion Vaticanum/I, nn. 466*- 531*.

—-> Gaudium et Spes nn. 1-45.