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Statuto

“Davanti al Tempio vi era un atrio…”

(1 Re 6,3)

PREMESSA

1. L’Atrio dei Gentili nasce dall’incontro tra due desideri:

– da una parte, il desiderio della Chiesa che è in Fossano di trovare sempre più luoghi e parole per incontrare le persone e mettere a disposizione, come lo scriba saggio, le cose nuove e le cose antiche del tesoro di fede e di vita che ha il compito di custodire e condividere;

– dall’altra il desiderio di persone concrete che hanno voluto spezzare il muro di silenzio e mettere in comune le loro domande e le loro ricerche, in uno spazio di gratuità reciproca, di ascolto e di dialogo.

A causa di questo incontro nasce il nome stesso dell’Associazione, l’Atrio dei Gentili (1): un portico intorno al tempio, intermedio tra il cuore pulsante della fede e lo scorrere quotidiano della vita, dove si possa entrare ed uscire, parlare, trafficare la vita.

2. Da questo punto di partenza discendono due ordini di conseguenze, le prime che definiscono le finalità e l’anima dell’Associazione e le seconde che ne definiscono lo stile ed il metodo.

Per ciò che riguarda il primo ordine di conseguenze:

– lo scopo dell’Associazione è quello di essere un luogo di mediazione e dialogo tra la fede e la cultura contemporanea nei suoi vari aspetti e nelle sue diverse modalità; la figura guida è quella del traduttore: consentire a lingue diverse di diventare reciprocamente parlanti per evocare reciprocamente mondi sconosciuti;

– l’anima dell’Associazione è dunque di esprimere, senza assolutamente pretendere di esaurirlo, un volto di Chiesa, mantenendosi in sintonia con la natura e le finalità di essa.

Da questo punto di vista, l’esperienza che sfocia in questa associazione nasce originariamente dall’ACI: si ispira alle strade di ecclesialità, laicità e la scelta religiosa, in una forma propria di mediazione culturale e di elasticità organizzativa che la caratterizzano come luogo di transito.

Per ciò che riguarda il secondo ordine di conseguenze:

– lo stile dell’Associazione è quello della formazione e della crescita in un logica di gratuità e di attenzione alle persone.

L’offerta formativa, concretizzata in incontri, seminari, cicli di conferenze, convegni e tutte le iniziative che si riterranno utili, è aperta a chiunque, e non include nessuna necessità di appartenenze: solo chi pensa che un luogo di questo genere vada incoraggiato può aderire all’Associazione come Socio, esprimendo così un sostegno economico e ideale.

Anche in questo senso si tratta di un luogo di transito; lo stile dell’associazione è anche quello della collaborazione e della valorizzazione delle risorse interne ed esterne; la collaborazione si realizza innanzitutto con le realtà ecclesiali e pastorali, e poi con quelle culturali e civili della società locale. La collaborazione è pensata anche come capacità di fornire, quando necessario, contributi di riflessione e di esperienza.

– lo stile dell’Associazione è anche quello della pluralità, sia di proposte che di percorsi. I Gentili si caratterizzano proprio per la loro differenza, non solo dal Tempio, ma anche tra di loro. La pluralità di appartenenze. di domande, di ipotesi di riflessioni è da considerarsi proprio qualità dell’Atrio dei Gentili.

DENOMINAZIONE – FINALITÀ – FUNZIONI

Art. 1
È costituita con sede in Fossano via Vescovado n. 12 l’Associazione Culturale senza scopo di lucro “L’ATRIO DEI GENTILI”.

Art. 2
La premessa costituisce parte integrante del presente Statuto, riassume le motivazioni della costituzione dell’Associazione, ne indica gli scopi e le finalità. L’Associazione opererà secondo le seguenti direttive: – approfondimento e confronto tra i soci – organizzazione di momenti formativi e di riflessione per tutte le persone che intendano percorrere tratti di strada lungo i percorsi dell’Associazione – sostegno e collaborazione con le comunità ecclesiali Essa porrà particolare attenzione a: – favorire una pluralità di voci al suo interno – operare in sintonia ed attenzione al cammino pastorale della Diocesi – ricercare ogni forma di collaborazione con ogni altra realtà culturale come strumento per il raggiungimento delle finalità espresse in premessa e come modalità di operare insieme. Tutto ciò si realizza mediante l’organizzazione di momenti di incontro, seminari, conferenze, corsi, attività culturali in genere ed ogni altra eventuale iniziativa funzionale al raggiungimento delle finalità espresse in premessa.

SOCI

Art. 3
Socio Promotore della Associazione è la Diocesi di Fossano. L’Azione Cattolica di Fossano aderisce all’associazione. Possono inoltre divenire Soci tutte le persone maggiorenni e tutte le associazioni che, condividendone le finalità ed impegnandosi a rispettarne gli obblighi, ne facciano richiesta e questa sia approvata dal Consiglio direttivo.

Art. 4
Le persone che intendono divenire soci della Associazione devono presentare domanda sui moduli predisposti dalla Associazione ad uno dei consiglieri accompagnandola col versamento della quota sociale prevista per l’anno in corso. Di norma le domande di ammissione a soci sono esaminate nella prima riunione del Consiglio che segue la presentazione delle stesse.

Art. 5
Si perde la qualifica di Soci: – rinunciando formalmente, comunicandolo per iscritto al presidente, a fare parte della Associazione; – non provvedendo in tempo utile al versamento della quota sociale per l’anno; – incorrendo nei provvedimenti previsti dall’Art. 13

ENTRATE

Art. 6
L’Associazione si finanzia:
a) con le quote annuali versate dai Soci
b) con i proventi di eventuali servizi offerti ai Soci
c) con le quote di contributo versate dal Socio Promotore
d) con eventuali donazioni o contributi di Enti o di privati
Per quanto concerne il punto d) questi dovranno essere formalmente accettati dal Consiglio Direttivo.
L’esercizio sociale dura dal 1° settembre al 31 agosto di ogni anno.

Art. 7
Sono organi della Associazione: – L’Assemblea dei Soci – Il Consiglio direttivo – Il Presidente

ASSEMBLEA

Art. 8
A) L’Assemblea è costituita dai Soci in regola con le quote sociali.
B) È convocata, su indicazione del Consiglio Direttivo, dal Presidente almeno una volta l’anno per l’approvazione del Bilancio Consuntivo, del Bilancio preventivo e del Programma di Iniziative per il nuovo anno. È convocabile altresì tutte le volte che ne ravvisi l’utilità il Presidente stesso, la maggioranza dei componenti il Consiglio Direttivo, o almeno 1 /5 dei soci o il Socio Promotore.
C) L’Assemblea è convocata tramite Posta in via ordinaria con almeno quindici giorni di anticipo; è convocabile, qualora esistano requisiti di improrogabile urgenza, straordinariamente senza il rispetto dei predetti termini, a condizione che siano avvisati tutti i soci.
D) È valida in prima convocazione quando è presente la maggioranza assoluta dei Soci. In seconda convocazione, non convocabile nello stesso giorno della prima, è valida qualunque sia il numero dei soci presenti.
E) Hanno diritto di voto tutti i soci ammessi da almeno sei mesi. Il Socio Promotore delega un proprio rappresentante in Assemblea che in caso di votazione ha diritto a cinque voti.
F) È membro di diritto il Vescovo o suo delegato.
G) Le decisioni dell’assemblea sono vincolanti per tutti i soci se deliberate a maggioranza degli aventi diritto al voto presenti.
H) Le votazioni che riguardano persone sono sempre a scheda segreta.
I) Per le modifiche al presente statuto, in deroga al comma
D) del presente articolo, è necessaria almeno la presenza di un terzo degli aventi diritto al voto
L) I compiti dell’Assemblea sono i seguenti; – eleggere il Consiglio Direttivo. – approvare i Bilanci Preventivo e Consuntivo e il Programma di Iniziative entro tre mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale. – deliberare la quota annua per i Soci – valutare eventuali ricorsi contro decisioni del consiglio ( art. 13)

CONSIGLIO DIRETTIVO

Art. 9
Il Consiglio Direttivo è nominato ogni tre anni dalla Assemblea in occasione dell’approvazione del Bilancio. È composto di cinque membri: uno indicato in rappresentanza del Socio Promotore, anche tra non soci, e quattro eletti tra i Soci in Assemblea. Il Consiglio Direttivo, per esigenze funzionali, può cooptare fino a due soci a fare parte del Consiglio Direttivo stesso  per la durata del proprio mandato. I cinque componenti il Consiglio debbono essere tutti approvati in Assemblea. È sempre gradita la presenza del Vescovo della diocesi di Fossano. Possono essere invitate persone la cui presenza sia dal consiglio ritenuta utile allo svolgimento delle riunioni. Le riunioni del Consiglio sono valide se sono presenti almeno tre componenti. I compiti del Consiglio sono: – eleggere al proprio interno il Presidente – redigere Bilanci e Programma da presentare all’Assemblea – stabilire alla luce del Bilancio preventivo la quota sociale per l’esercizio – coordinare l’attuazione del programma e di eventuali altre attività – proporre all’Assemblea l’eventuale espulsione di un socio – cooptare un consigliere, qualora venga a mancare, tra i soci; detta cooptazione deve essere ratificata o surrogata dalla prima assemblea dei soci.

PRESIDENTE

Art. 10
Il Presidente è nominato dal Consiglio Direttivo. La sua nomina per divenire effettiva va ratificata ed approvata dal Vescovo della Diocesi di Fossano. È a tutti gli effetti un membro del Consiglio direttivo e rappresenta all’esterno ufficialmente l’Associazione. Ha il compito di coordinare l’attività del Consiglio e di convocare questo e, su indicazione di questo, l’Assemblea. Il Presidente è eventualmente eleggibile per due mandati consecutivi dopo i quali per due mandati è ineleggibile.

REVISORI DEI CONTI

Art. 11
Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto da tre membri effettivi e due supplenti eletti ogni tre anni dalla Assemblea. Elegge al suo interno un Presidente che partecipa di diritto alle riunioni del Consiglio Direttivo con solo diritto di parola.

PROBIVIRI

Art. 12
I probiviri sono eletti ogni tre anni in numero di tre dalla Assemblea. Tutte le controversie tra gli associati relative al rapporto associativo o tra essi e l’Associazione ed i suoi organi saranno demandate a detti Probiviri che giudicheranno ex bono et aequo senza formalità di procedura. È escluso il ricorso ad altra giurisdizione.

ESPULSIONE

Art. 13
Il Consiglio direttivo con almeno tre voti favorevoli può proporre all’Assemblea l’espulsione di un socio per gravissimi motivi che ledano l’immagine dell’Associazione. Spetta all’Assemblea decidere in merito all’espulsione e ad una eventuale reintegrazione del socio.

SCIOGLIMENTO

Art. 14
Lo scioglimento dell’Associazione può essere deliberato dall’Assemblea la quale provvederà se del caso alla nomina di uno o più liquidatori. Perché la deliberazione sia valida deve essere presente la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto con voto favorevole di almeno due terzi dei presenti.

Art. 15
Il patrimonio dell’Associazione in caso di scioglimento della stessa sarà devoluto alla Caritas Diocesana di Fossano.

Art. 16
Per tutto quanto non contenuto nel presente statuto valgono le disposizioni di diritto comune.


(1) “…Fino a questo momento abbiamo parlato di aree ben precise, di cortili (delle donne, degli Israeliti) o di limiti netti. Queste delimitazioni hanno la loro origine, più profondamente, nella concezione giudaica della santità. Forzando appena le cose, si potrebbe dire che per Israele Dio solo è il Santo, il Puro, il Separato, il Perfetto… Si potrebbe rappresentare graficamente questo fatto con delle sfere concentriche. Al centro è il luogo sacro per eccellenza, il luogo in cui Dio ha fatto riposare la sua gloria: il Santo dei Santi. Poi viene il Santo: lì i sacerdoti possono entrare. Successivamente c’è l’altare sul quale vengono offerti tutti i sacrifici e lo spazio tra l’altare e il Santo strettamente riservato ai sacerdoti ; poi c’è il cortile dei sacerdoti… Al quinto e al sesto posto vengono gli uomini adulti di Israele e poi le donne. Alla fine ci sono i pagani. Queste sfere sono a loro volta iscritte in un contesto più ampio. Attorno al Tempio, lo spazio sacro per eccellenza, c’è la città di Gerusalemme, poi il paese di Israele e infine il resto dell’universo.” (C. SAULNIER – B. ROLLAND, La Palestina ai tempi di Gesù, Gribaudi, Torino, 1980, pp. 25-26).