2. Posti riservati… alle donne?
Ti trovi davanti ad uno stendipanni che emblematicamente rappresenta il posto di casalinga tuttofare tradizionalmente riservato alle donne in molte culture patriarcali. E a questo stendipanni sono appese immagini molto diverse tra loro, che mostrano o evocano – nel bene e nel male – alcuni posti e ruoli, sedi e sedie che, a motivo di discriminazioni, sono, potrebbero o dovrebbero essere riservati alle donne; o anche alcuni posti e ruoli, sedi e sedie che, a motivo di discriminazioni, non sono o non potrebbero o non dovrebbero essere riservate alle donne. Si tratta di posti scomodi o di ruoli marginali, di sedie trappola o di sedi desiderate e auspicabili ma proibite alle donne. Michela Murgia, che tanto ha lottato per dare un nome e smascherare le discriminazioni che le donne subiscono, è ritratta al centro della più grande di queste immagini, una foto-collage che cita un’opera dell’artista americana Mary Beth Edelson. Quest’ultima nel 1972 aveva sostituito in una foto-collage i volti tutti maschili dipinti da Leonardo nel suo celeberrimo cenacolo con volti di artiste donne a lei contemporanee. Qui i volti delle artiste americane degli anni Settanta sono sostituiti dai volti di donne che fanno parte del Coordinamento Teologhe Italiane, associazione di cui Michela Murgia faceva parte honoris causa.
Prima di passare alla prossima installazione ti invitiamo, se vuoi, a scrivere un tuo pensiero su uno dei foglietti a disposizione per poi applicarlo all’installazione, grazie.