Il nome di Elmar Salmann, teologo e monaco benedettino, non è sconosciuto a chi ha seguito in questi anni l’Atrio dei Gentili: abbiamo letto suoi testi, lottato con i suoi equilibrismi intellettuali e spirituali, ci siamo beati delle sue metafore e immagini, ci siamo lasciati provocare dalle domande rigorose e senza sconto.
Ora, dopo trent’anni esatti di insegnamento, il p. Salmann lascia Roma e sabato 3 marzo al Pontificio Ateno S. Anselmo si è tenuto un atto accademico, di saluto e gratitudine.
Andrea Grillo ha tenuto un breve discorso bellissimo, intenso e vero, in cui si ritrova tutto Salmann e nessun panegirico, retoricamente all’altezza dell’italiano perfetto e raffinato del professore, davvero da leggere…
Nella stessa occasione è stato presentato un libro (E. Salmann, Memorie Italiane. Impressioni e impronte di un cammino teologico, Cittadella editrice, Assisi, 2012, € 16,80) in cui accanto ad una lunga intervista al p. Salmann e a due suoi inediti, 8 suoi dottorandi (tra cui anche io, con timore e tremore) mostrano in quante direzioni diverse sono andati a pensare a partire dalla lezione del professore… Anche questo un bel libro, davvero.
Il quotidiano Il Foglio, ha dedicato nel suo numero di sabato 3 marzo ben 8 pagine a Salmann, il dossier è intitolato Il ritrattista di Dio… risonanze fuori dalle mura di una intelligenza ben spesa al servizio della teologia…
In giorni così il mio (faticoso) mestiere di teologo mi sembra davvero un dono di grazia.
Stella Morra