Fede con Arte 2005: “A immagine e somiglianza”
Programma delle serate
Prima serata
Seconda serata
Terza serata (A immagine e somiglianza)
Articolo del settimanale “La Fedeltà” sulla serata organizzata dall’Atrio dei gentili
Grande pubblico per la spettacolare multivisione dell’Atrio dei Gentili
LA BIBBIA SOGNATA DA MARC CHAGALL
CHIUDE LE SERATE DI FEDE CON ARTE
La multivisione dedicata alle opere di Marc Chagall ha concluso domenica scorsa la rassegna Fede con Arte 2005. E anche quest’anno, la serata organizzata dall’associazione culturale L’Atrio dei Gentili sembra aver fatto centro, almeno così sembrano testimoniare il lungo applauso finale e alcune impressioni raccolte a caldo tra gli spettatori.
Protagonista dello spettacolo “A immagine e somiglianza: carne ed ali nella pittura di Marc Chagall” (allestito con il contributo della Fondazione CRF, per la regia di Elisabetta Baro) è il grande sogno di Dio sull’umanità letto e interpretato attraverso le tele di questo pittore ebreo-russo morto nel 1985; un pittore ma anche un poeta e un mistico affascinato dalla Bibbia, “alfabeto colorato – com’egli stesso ebbe a dire – in cui ho intinto i miei pennelli, principale fonte di poesia di tutti i tempi”. Davanti agli occhi di un pubblico molto eterogeneo e attento, sono sfilati i grandi quadri che sono ospitati al “Museo del messaggio biblico” di Nizza, più la Crocifissione bianca (conservata a Chicago), commentati e accompagnati da brani della Parola di Dio interpretati da una voce fuori campo, da alcuni interventi di una ballerina e dalla musica di un altro grande del novecento, Stravinskij (con cui lo stesso Chagall collaborò). Una multivisione di elevato livello culturale e di grande impatto spettacolare, con ben cinque schermi (e un totale di 700 diapositive) che invitavano lo spettatore ad entrare letteralmente nei quadri coloratissimi, pieni di simboli, di esseri alati, di figure fantastiche, ma anche delle tragedie della guerra.
Non sono mancati, purtroppo, alcuni problemi tecnici: uno dei 12 proiettori è finito fuori sincronia mentre l’acustica della chiesa (certamente non pensata per questi spettacoli) ha dimostrato tutti i suoi limiti. Per non parlare della capienza ormai non più sufficiente ad ospitare il numerosissimo pubblico intervenuto e in costante crescita di anno in anno, un fatto che ha colto di sorpresa gli stessi organizzatori… Forse per le prossime edizioni della rassegna occorrerà pensare ad un nuovo contenitore.
Tratto da “La Fedeltà” del 1 giugno 2005