Tre punti di vista diversi, quello della teologa Stella Morra, del pittore e monaco buddista di tradizione zen Lucio Maria Morra e del vescovo di Pinerolo Derio Olivero convergono sull’enigmatico racconto della lotta di Giacobbe (nella foto il trittico e l’autore). L’occasione è l’incontro di venerdì 28 settembre alle 21 nella chiesa di Gesù Nazareno (a Torino) per Torino Spiritualità (ingresso libero) che, per la prima volta, vede insieme tre fossanesi. Logorato dal combattimento notturno con Dio e tuttavia risoluto a non cedere, Giacobbe incarna una tensione dinamica che fa di lui il paradigma dell’esperienza religiosa. Stessa tensione che anima anche il trittico pittorico che Lucio Maria Morra ha dedicato all’episodio e che, in occasione dell’incontro, sarà esposto nella chiesa, perché come rimarca Olivero, “non si può descrivere un’opera d’arte a distanza pensando di aver esaudito tutto, perché un’opera d’arte va vista, osservata, ammirata. Questo – continua – è un dipinto che descrive bene il preferisco di no. Il no come limite, ma anche il no come apertura”. Un preferisco di no, che come sottolinea il curatore di Torino Spiritualità, Armando Bonaiuto, “è un soprassalto di consapevolezza che pressioni, recinti e conformismo non riescono a contenere, che mentre nega allo stesso tempo afferma. Che cosa? Che qualcosa di incalpestabile esiste, e bisogna sottrarlo alla morsa del mondo”.