Due piccoli libri (uno recente e uno meno) preziosi per accompagnare quest’anno di cinquantenario dell’apertura del Concilio Vaticano II e forse anche per “celebrare” poi i cinquantanni del suo svolgimento (dal 1962 al 1965).
Il primo è un piccolo libro appena uscito di Giuseppe Ruggieri, Ritrovare il Concilio, Einaudi, 2012, 10 €; il secondo è di Giuseppe Alberigo, Breve storia del Concilio Vaticano II (1959-1965), Il Mulino, 2005, 12 €.
La prima considerazione viene spontanea dal fatto che si tratta di due testi pubblicati da case editrici “laiche”, case editrici che non si occupano normalmente di editoria religiosa: da un lato questo dice che il Concilio è evento riconosciuto come significativo anche da chi non si ritiene credente, ma dall’altro dice anche di come i due piccoli libri sono scritti, non autoreferenziali, non per chi già sa e ci crede; piuttosto con un linguaggio e un impianto che aiuta davvero a riflettere fuori di apologetica, ma anche fuori di polemica, su fatti, persone, scelte, idee, conseguenze.
Il piccolo testo di Alberigo è una vera storia, se pur in breve, ma che risente positivamente dei 30 e più anni di ricerche che hanno prodotto la Storia di Vaticano II in 5 volumi, opera riconosciuta come capitale dagli storici di tutto il mondo. Qui si tratta del suo “fratello minore”, che l’anziano storico ha voluto “distillare” perché la storia del Concilio non fosse riservata agli esperti, ma piuttosto offerta a tutti.
Il libro di Ruggieri è imperdibile: è il primo che mi è capitato di leggere su questo tema che non soggiaccia al ricatto tra nostalgia e ideologia. È un libro che storicizza il Concilio, lo rende disponibile a chi non lo ha vissuto, dà la possibilità di capirne le dinamiche e i temi principali in modo semplice a chi lo guarda con interesse ma anche con distanza. Un libro preciso, pacato, lucido, essenziale: davvero da consigliare e regalare a tutti.
Stella Morra