Sull’ultimo numero di Gazzetta d’Alba (settimanale della diocesi di Alba) un nuovo coraggioso intervento del vescovo mons. Sebastiano Dho, dal titolo “Pratica religiosa e vita pagana?”. Il Vescovo di Alba non è nuovo a queste denunce franche e schiette, senza giri di parole (si veda ad esempio, in occasione della vicenda legata alla presentazione [febbraio 2009] da parte del Governo del “pacchetto sicurezza”, l’articolo dal titolo “A quando la stella gialla?” oppure [giugno 2008] “Il reato di essere uomini” ).
L’articolo di giovedì 10 settembre (Pratica religiosa e vita pagana) è una lettura di alcuni fenomeni culturali, ecclesiali e politici della nostra provincia di Cuneo. Da leggere!
Di seguito le prime righe: “Una quindicina di anni fa, in piena stagione sinodale per le nostre Diocesi cuneesi, al termine di una seria indagine socio-religiosa della Granda, un noto studioso assai competente in materia e supervisore dell’indagine stessa così aveva sintetizzato, con molta efficacia, i risultati: «Una frequenza religiosa molto alta e vita concreta un po’ pagana!». Anche se è passato parecchio tempo crediamo che sostanzialmente il giudizio espresso sia ancora valido. Se la partecipazione ai riti tiene, pure registrando qualche flessione quantitativa, ma sempre con valori decisamente più alti della media italiana, il divario o meglio il solco tra la professione di religiosità con pretesa cristiana e il vissuto evangelico si è fatto più largo e profondo, almeno per molti praticanti…” (continua qui).