L’Osservatore Romano del 5 marzo ha pubblicato una bellissima riflessione sulla Quaresima (ripresa dal blog Il Sismografo) che volentieri condividiamo con i nostri lettori (grazie a Marco Ronconi per la segnalazione)
Tutto accade nel modo più inaspettato e meraviglioso quando sei nello stato d’animo giusto. All’improvviso, nel tuo diario, trovi una frase luminosa, due, tre, un’intera pagina: è nato il germe di un libro, una visione che chiede solo di essere trascritta, un’opera d’arte che ti chiede il permesso di esistere e un fuoco che vuole solo che lo attizzi per riscaldare e illuminare l’umanità, ché per questo si scrivono i libri. O all’improvviso appare al tuo orizzonte una persona di cui in un secondo t’innamori follemente, una persona a cui daresti la vita intera anche senza conoscerla. Inaspettatamente, solo perché è bella, o perché sorride, o per il timbro della sua voce che ti ricorda quello della ragazza di cui ti sei innamorato da adolescente, desideri darti a lei, immergerti in lei, abbracciare la sua umanità e creare al suo fianco un’umanità nuova.
O all’improvviso senti Dio in modo chiaro, irrefutabile, travolgente. È una sensazione ineffabile, effervescente, trasformatrice, inequivocabile. Dio è allora — chi lo avrebbe detto? — più reale che mai, e tutto il resto, tutti gli altri, sono lì solo per essere partecipi di quella meraviglia che tu, chissà perché, hai scoperto a vent’anni, o a cinquanta, e senti l’imperioso bisogno di comunicare.
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