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Scritto il 5 Marzo 2003

Tragedie urlate, tragedie dimenticate: le parole per dirle

Tragedie urlate, tragedie dimenticate: le parole per dirle

Sala “Brut e bon” presso Foro Boario a Fossano (14, 21 e 27 marzo 2003)
Cinema “I Portici” in via Roma a Fossano (16 aprile 2003)

Organizzazione:
Comune di Fossano, L’Atrio dei Gentili, Azione Cattolica, Todomondo, Monviso Solidale, Caritas, Editrice Esperienze,  Pastorale sociale, Comunità “Papa Giovanni XXIII”, Commissione Pari Opportunità, Effetto Notte.

Presentazione degli incontri

(Articolo apparso sul settimanale fossanese “La Fedeltà” del 5 marzo 2003)
Tornano a Fossano gli “incontri di primavera” promossi da Atrio dei Gentili, Azione Cattolica, Comune di Fossano, Editrice Esperienze, Monviso Solidale, Caritas, Pastorale sociale, Todomondo, Commissione Pari Opportunità, Comunità “Papa Giovanni XXIII” ed Effetto Notte. Il tema di quest’anno è imperniato su “Tragedie urlate, tragedie dimenticate: le parole per dirle” (stragi del sabato sera, suicidi, morti violente, malattie implacabili… Dalla spettacolarizzazione esasperata al mutismo enigmatico). La morte ed i distacchi non sono mai facili da affrontare. Oggi assistiamo però da una parte alla sovraesposizione mediatica di alcune tragedie che coinvolgono famiglie, adolescenti, coppie, bambini. I mass-media spesso amplificano questi eventi penosi e sconcertanti, introducendosi in modo spiccio dentro delicatissime situazioni. Tutto rischia di essere trattato di corsa, senza approfondimenti, a rimorchio dell’audience. E le emozioni forti che ne derivano sono lasciate a briglia sciolta, senza elaborazioni adeguate.

Dall’altra parte però quando ci si ritrova toccati direttamente da questi eventi tragici (le morti del sabato sera, le malattie di giovani, i suicidi…), si finisce col non aver più parole, col restare muti, anzi ammutoliti, spiazzati, soli.

Su questo duplice binario, arduo e controverso, quest’anno si articolerà una riflessione a più voci.

Venerdì 14 marzo (ore 20,30), nella sala “Brut e Bon”, a Fossano “Come si reagisce alla morte che straccia bruscamente un legame forte?”: interverrà Gianna Schelotto, scrittrice e psicoterapeuta.
Bisognerà pur tentare di scavare dentro l’animo di chi è tormentato da una morte lacerante. Anche per ripescare risorse psicologiche ed umane, in grado di far elaborare il dramma. Rompendo il cerchio chiuso dello sconforto immane e apparentemente senza sbocco… In questa occasione interverranno anche alcuni studenti dell’Itis di Fossano con domande ed interrogativi.

Venerdì 21 marzo (ore 20,30), sempre in sala “Brut e Bon” a Fossano si ci misurare su “Raccontare il dolore degli altri, tra diritto di cronaca e rispetto dei drammi”. Porteranno la loro esperienza Gian Mario Ricciardi, giornalista del Tg3 Piemonte, e Maria Castronovo, scrittrice ed insegnante.
Il confronto vuol essere con chi deve comunicare, per scelta e per professione. Cosa dire, come dire, fin dove andare, quando ci si deve fermare? Insomma sono interpellati i media che non sempre riescono a registrare un modo “altro” di vivere il dolore circondandolo di silenzio eloquente. Invece conoscono forse solo la ribalta in cui tutto deve essere messo allo scoperto…

Giovedì 27 marzo (ore 20,30) ancora in sala “Brut e Bon” a Fossano: “Oltre il buio, come non disperare, anzi come ricominciare a sperare ed a vivere”, con la presenza di don Gino Rigoldi, cappellano al carcere minorile “Beccaria” di Milano, e di Andreana Bassanetti, presidente dell’associazione “I nostri figli in cielo”.
Ci sono anche persone che nel dolore grandissimo sono passate, restandone segnate senza scampo, ma venendone fuori con una speranza insperata. Così come ci sono persone che possono (e debbono) risalire la china di baratri assurdi in cui si sono precipitate. Insomma si può tornare a rivedere la luce, diversa.

Infine mercoledì 16 aprile (ore 20,30), presso il cinema “I Portici” a Fossano sarà proiettato il film “Il figlio” dei fratelli Dardenne, con commento di Gianluca Favetto, critico cinematografico de “La Repubblica”.


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