“La porterò nel deserto e parlerò al suo cuore”
Cercando una vita di preghiera
Voi, che rammentate le promesse al Signore, non prendetevi mai riposo e neppure a lui date riposo, finché non abbia ristabilito Gerusalemme e finché non l’abbia resa il vanto della terra. (Isaia 62,6b-7)
L’esperienza della preghiera ha radici profonde nell’anima umana: rivolgersi ad altro da sé, augurandosi che ciò che di profondo abbiamo nel cuore sia accolto, non vada perduto, sia ascoltato, sia raccolto. Tutti abbiamo fatto l’esperienza di desiderare ardentemente che il più profondo di noi non sia abbandonato solo, irriconoscibile e indicibile, senza un possibile interlocutore.
Gesù ha insegnato ai suoi a pregare, li ha invitati a farlo, ha pregato lui stesso cercando un colloquio profondo con il Padre, e ci ha mostrato un Dio che anche lui domanda di essere ascoltato. Vorremmo in questo percorso chiederci che cosa la Parola di Dio ci mostra del nostro desiderio di essere ascoltati e della novità e ricchezza che Gesù ci mostra nella paradossale esperienza di ascoltare Dio.