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Autore: atriodeigentili

Convegno di Firenze, una bella giornata!

“Il Vangelo che abbiamo ricevuto”, un cammino sinodale per dare voce al disagio che investe molti gruppi di credenti

Nessun invito “ufficiale” se non il tam tam diffuso via internet da alcuni siti che raccolgono e rimandano le riflessioni di gruppi di cattolici sparsi un po’ in tutta Italia. Così è nato e si è a poco a poco dilatato l’incontro “Il Vangelo che abbiamo ricevuto”, svoltosi a Firenze sabato scorso 16 maggio.

“Il motivo ultimo che ci spinge a questo invito – hanno scritto gli organizzatori – è la convinzione che il concilio Vaticano II sia stato e sia ancora una grande grazia, la grazia maggiore donata alla chiesa del nostro tempo, perché essa riscopra la forza del Vangelo nella storia vissuta. Ma con molti che nella chiesa cattolica oggi stentano ad avere voce avvertiamo la sofferenza di non vedere al centro della comune attenzione proprio il Vangelo del Regno annunciato da Gesù ai poveri, ai peccatori, a quanti giacciono sotto il dominio del male, mentre cresce a dismisura la predicazione della Legge”.

Il convegno è nato come tentativo di dare voce al disagio che investe molti gruppi di laici credenti, disagio che nasce dal riconoscimento che la propria presenza nella comunità viene desiderata in quanto necessaria a mandare avanti le attività, ma sopportata e messa in discussione quando diventa l’offerta di un punto di vista diverso sulla realtà” (Paola Bignardi).

L’incontro ha visto da un lato la proposizione di tutti i contributi, giunti da ogni parte d’Italia, dall’altro le relazioni di Paolo Giannoni, oblato Camaldolese, e di don Pino Ruggeri, che hanno guidato la riflessione, rimettendo al centro dell’attenzione temi forti del Concilio che in questi anni sono via via passati in second’ordine: la liturgia come sorgente di libertà; la chiamata della Chiesa a seguire Gesù povero; la misericordia di Dio come fondamento dell’annuncio; infine, tutte le persone che le desideravano hanno avuto uno spazio di parola per esprimere il proprio punto di vista o narrare la propria esperienza.

Abbiamo tentennato un po’, prima di decidere di partecipare all’incontro: c’era il dubbio che si risolvesse in un incontro di “reduci” dei primi anni settanta, quando nella chiesa la contestazione si è diffusa a macchia d’olio, portando con sé frutti ancora fruibili ma anche forzature che hanno creato confusione, delusione, allontanamenti. Sull’altro piatto della bilancia, la curiosità e la speranza di incontrare esperienze – analoghe alla nostra – che vivono ogni giorno il disagio profondo di essere marginali ed ininfluenti nella riflessione della Chiesa.

Ma ne valeva la pena.

Ci siamo imbattuti in un’esperienza vitale, in un incontro di adulti che hanno avuto il tempo e il modo di parlare della propria vita, delle proprie scelte, della propria fatica di vivere in prima persona le scelte conciliari, anche e nonostante la disattenzione della chiesa ufficiale.

Nessun rancore, nessuna rivendicazione, solo la ricerca di uno spazio per dire, condividere, rendere visibile, i mille modi in cui lo Spirito ha ispirato nelle coscienze di tante persone un modo scarno, esigente e fraterno di vivere la propria fede nel Regno di Dio.

E’ stato sorprendente partecipare ad una assemblea, sinodale davvero e non prefabbricata, in cui ciascuno ha avuto spazio e parola, in cui la riflessione, partita dai mille rivoli dei contributi giunti al convegno, si è raccolta nelle relazioni centrali e si è nuovamente sparsa a valle, negli interventi, nelle esperienze che hanno narrato la semplice e nascosta realtà di tanti laici che vivono la scommessa del concilio dentro la chiesa, anche quando non condividono la linea “ufficiale” dettata dalle gerarchie ecclesiastiche: “non senza, non contro, non sotto”, nella riscoperta dell’esigenza di “estendere alla intera comunità ecclesiale, ed anche alla sua componente istituzionale, quella esercitazione, quella lotta spirituale anti-idolatrica simboleggiata dal digiuno, dalla ricerca del silenzio, dalla rinunzia a occupare spazi, pratiche virtuose che ancor oggi viviamo perlopiù come appello alla singola persona del discepolo. Non è forse richiesto invece in quest’ora di passare in questa lotta dal verbo al singolare al verbo al plurale?”.

Seminario economia: relazione del prof. Burlando

Seminario sull’economia del 5 aprile 2009.

Ora è disponibile anche la presentazione (in formato .pdf) del prof. Roberto Burlando.

Per scaricarla click su Crisi economica ed etica (Burlando)

Al momento, per motivi tecnici, non è ancora possibile caricare le registrazioni audio dell’intervento di Burlando (e anche di Antonio Abate); contiamo di renderli disponibili nel mese di giugno.

Il Vangelo che abbiamo ricevuto: a Firenze sinodo informale di credenti

(da “Jesus”, maggio 2009)

Si sono autoconvocati a Firenze per sabato 16 maggio. Monaci, teologi, laici, sacerdoti, parrocchie, fedeli “sfusi” e membri attivi di associazioni ecclesiali. L´obiettivo, come hanno scritto nel manifesto di invito, non è la «creazione di un movimento» o di una «Chiesa alternativa», ma quello di non far spegnere «la libertà dei figli di Dio, il confronto sine ira, la comunione, lo scambio».

Il disagio che una parte del popolo di Dio sente, «la sofferenza di non vedere al centro della comune attenzione proprio il Vangelo del Regno annunciato da Gesù ai poveri, ai peccatori, a quanti giacciono sotto il dominio del male, mentre cresce a dismisura la predicazione della Legge», saranno al centro del dibattito. «Vorrei però che fosse chiaro che questo incontro non è contro nessuno, ma è per qualcosa», spiega don Paolo Giannoni, oblato camaldolese, e uno dei principali promotori dell´iniziativa. Dal suo eremo di Mosciano, in Toscana, precisa che «nessuno è escluso da questo cammino. L´atteggiamento è inclusivo, di apertura. E dice di una Chiesa che, come la veste di Gesù, tessuta tutta d´un pezzo, è unita, ma non uniforme. Uniformarla significherebbe perdere la sua grande ricchezza. Di fronte a un metodo, che da anni si va affermando in via escludente, vogliamo un´apertura che dica chiaramente che il Signore ci ha chiamati a edificare non una Chiesa che condanna, ma una Chiesa che manifesti la misericordia del Padre, viva nella libertà dello Spirito, sappia soffrire e gioire con ogni donna e con ogni uomo che le è dato di incontrare».

Non sono stati gli ultimi atteggiamenti di Cei e Vaticano, la mobilitazione per il caso di Eluana Englaro o il ritiro della scomunica ai Lefebvriani, a spingere alla riflessione. La convocazione di Firenze non è una reazione a caldo alle ultime vicende. L´iniziativa ha preso corpo oltre un anno fa, il titolo del convegno Il Vangelo che abbiamo ricevuto è stato deciso già lo scorso novembre e la sede, infine, fissata all´inizio dello scorso febbraio. Quando l´invito ha cominciato a circolare, le adesioni si sono infittite di giorno in giorno, dal Sud al Nord, da comunità storiche a singoli fedeli, da teologi come Stella Morra, Armido Rizzi, Oreste Aime, a monaci come il servita Camillo De Piaz, a storici come Bruna Bocchini Camaiani, Fulvio De Giorgi, Alberto Melloni.

«Quando sono stato sollecitato a prendere questa iniziativa», racconta ancora don Giannoni, «ero un po´ incerto. Anche perché credo che, a volte, uscire in pubblico sia controproducente. Poi, però, ascoltando tante persone, anche quelle che vengono qui all´eremo, mi sono reso conto che c´è, nella Chiesa, un malessere che va portato a chiarimento. Ci sono persone che oggi sentono la difficoltà di essere Chiesa. Negli anni del Concilio si stava nella Chiesa per la sua bellezza, oggi per motivi di fede. Ma bisogna aiutare a credere. Vedo tante esperienze di parrocchie e gente comune che coltiva la ricerca di fedeltà al Vangelo e al Vaticano II ma, in questa ricerca, c´è molta solitudine. L´incontro di Firenze serve anche a mettersi in rete perché l´isolamento che si percepisce non determini sconforto». Un appuntamento, dunque, per confermarsi a vicenda nella fede, per riprendere la parola pubblicamente contro quello “scisma sommerso” già denunciato nel 1991 dallo stesso don Giannoni e poi da Pietro Prini. Per ridare coraggio e spazio ai tanti credenti che, in contrasto con l´apparente trionfo di una Chiesa che grida, si allontanano silenziosamente da essa.

Don Paolo Giannoni condurrà il secondo momento della riflessione di Firenze, quello sulla forza del Vangelo. La prima parte, invece, è affidata a Enrico Peyretti, torinese, esperto di nonviolenza. Peyretti sintetizzerà le numerose testimonianze raccolte in vista della giornata. Che si concluderà con la riflessione sulla Chiesa della fraternità e della sororità proposta dal teologo catanese Pino Ruggieri. «Sarà un´esperienza di Chiesa sinodale», conclude don Giannoni, «cui dovrebbe seguire una tre giorni che dia ordine a quanto emergerà. Ma non c´è nulla di stabilito. Decideremo lì, in libertà, come camminare insieme».

“Un mondo incandescente”, il nuovo libro di Stella Morra

È appena stato pubblicato da Effatà il nuovo libro della teologa fossanese Stella Morra dal titolo “Un mondo incandescente. Meditazioni bibliche sulla paura tra coraggio e speranza” (pp. 176, euro 13). Per chi visita la Fiera del Libro, che si tiene a Torino dal 14 al 18 maggio, il libro si può sfogliare e acquistare direttamente presso lo stand di Effatà Editrice (Pad. 2 Stand L129). Ovviamente il libro è disponibile anche in libreria. Il testo, che offre una chiave di lettura per interpretare le incertezze e le paure che stiamo vivendo alla luce della Parola di Dio, è la rielaborazione e l’adattamento dell’omonimo percorso di Lectio divina, tenuto dalla Morra nel 2006-2007 a Fossano e organizzato dall’Atrio dei Gentili e dall’Azione Cattolica diocesana.

La prefazione (molto bella) è di padre Costantino Gilardi, domenicano, psicoterapeuta, che è stato ospite dell’Atrio dei Gentili l’estate scorsa durante il seminario sul “denaro e vita credente” a Pra d’ Mill.

Fede con Arte 2009, a Fossano

L’uomo, la Parola, le parole

Cinque eventi in programma nel weekend del 9 e 10 maggio, a Fossano

Offrire al pubblico alcuni momenti di riflessione sulla vita e sulla fede, consapevoli che questo binomio ha prodotto, nel corso dei secoli, innumerevoli opere in tutti i campi dell’arte, un torrente di bellezza e di vita che ha raccontato e accompagnato, spesso anticipandola, la storia dell’umanità. Ecco gli obiettivi di Fede con Arte, rassegna promossa dall’associazione culturale l’Atrio dei Gentili, sostenuta da diocesi (Ufficio Catechistico e liturgico), con il contributo decisivo di Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano e assessorato alla Cultura del comune di Fossano. Da quest’anno la rassegna diventa un “minifestival del sacro”, con l’obiettivo di crescere ancora, nei prossimi anni. Un festival che si articola su due giorni (sabato 9 e domenica 10 maggio) e che propone cinque eventi (vedi programma), accomunati da un unico tema “L’uomo, la Parola, le parole”. È la Parola che Dio rivolge all’uomo e lo interpella, ma sono anche le parole con cui l’uomo racconta, dialoga, traffica la propria vita e risponde all’appello di Dio.

PROGRAMMA

Sabato 9 maggio

• 15,30-16,45: Seminario interdiocesano (Fossano, viale Mellano 1), Lectio divina, promossa da Atrio dei Gentili e Azione cattolica diocesana: Stella Morra commenta Apocalisse 21,1-8: “La nuova Gerusalemme”.

• 19,00: Santuario di Cussanio, Convegno cantorie parrocchiali, promosso dall’Ufficio liturgico diocesi di Fossano.

• 21,00: chiesa dei Battuti Bianchi Fossano, Concerto “Il canto della vita”, con l’Istituto musicale “Baravalle” di Fossano.

Domenica 10 maggio

• a partire dalle ore 10,00: cortile di palazzo San Giulia (Fossano, via Roma 115 – in caso di maltempo ai Battuti Bianchi) Reading del libro dell’Apocalisse, a cura dell’Atrio dei Gentili e della Corte dei Folli.

• 21,00: chiesa dei Battuti Rossi, Fossano, Concerto Spirituale, con lettura di brani scelti dalle Lettere di San Paolo, commenti a cura di Stella Morra – Coro polifonico “G.B. Fergusio” di Savigliano.

Corpo e “fine vita”: tre libri

Senza pretesa di completezza ecco tre libri che affrontano il tema del “fine vita”: al centro delle riflessioni la morte, il testamento biologico, l’accanimento (e abbandono) terapeutico, l’eutanasia…

Iona HeatModi di morire, Bollati Boringhieri 2008, pp. 111, € 10
Carlo De  Fanti,  Soglie,  Bollati Boringhieri 2007, pp. 270, € 24
Ignazio R. Marino, Credere e curare, Einaudi 2005, pp. 113, € 8

Lo stile dell’annuncio: dal “come” dipende la fede stessa

Una bella citazione di Enzo Bianchi (Priore di Bose); è tratta da Jesus

L’azione dei cristiani nella polis non deve mai prescindere dallo stile di comunicazione e di prassi: istanza fondamentale, perché lo stile è importante quanto il contenuto del messaggio, soprattutto per noi cristiani. Già nei Vangeli si trova sulla bocca di Gesù un’insistenza maggiore sullo stile che non sul contenuto dell’annuncio, che è sempre sintetico e preciso: “Non fate come gli ipocriti” (Mt 6,2.5.16); “Andate come pecore tra i lupi” (Mt 10,16); “Imparate da me che sono mite e umile di cuore” (Mt 11,29)… Sì, lo stile con cui il cristiano sta nella compagnia degli uomini è determinante: dal “come” dipende la fede stessa, perché si può annunciare un Gesù che racconta Dio nella mitezza, nell’umiltà, nella misericordia, e farlo con stile arrogante, con toni forti o addirittura con atteggiamenti che appartengono alla militanza mondana! E proprio per salvaguardare lo stile cristiano occorre anche resistere alla tentazione di contarsi, di farsi contare, di esibire la propria forza. La fede non è questione di numeri ma di convinzione profonda e di grandezza d’animo – si potrebbe dire parafrasando Ignazio di Antiochia (“Ai Romani” III,3) -, di capacità di non avere paura dell’altro, del diverso, ma di saperlo ascoltare con dolcezza, discernimento e rispetto. Dallo stile dei cristiani del mondo dipende l’ascolto del Vangelo e la sua accoglienza come buona o come cattiva comunicazione e quindi, come buona o cattiva notizia.

Enzo Bianchi (da “Jesus” marzo 2009)

Seminario sull’economia 2009 a Fossano

Atrio dei Gentili e Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Fossano hanno organizzato un seminario sull’economia come logica continuazione della riflessione iniziata l’estate scorsa a Pra d’ Mill.

Prof. Antonio Abate

Il seminario, che ha visto il confronto di due economisti dell’Università di Torino (Roberto Burlando e Antonio Abate) con il successivo dibattito, ha avuto luogo domenica 5 aprile 2009 presso la Casa natale don Giacomo Alberione, fraz. San Lorenzo di Fossano.

Obiettivi del seminario: comprendere l’origine, l’entità, le ricadute della crisi finanziaria ed economica mondiale e le sue  prospettive future (questione delle regole da riscrivere; politiche di Usa, Europa, Cina…; protezionismo e liberismo, welfare…); insieme ragionare sui cambiamenti indotti, ma anche intenzionali degli stili di vita; sulle ricadute della disoccupazione, del precariato; sulle responsabilità individuali rispetto al patto tra generazioni, ai consumi, alle scelte di etica economica (con un cenno  anche alla Banca etica…).

Materiali di preparazione

La rivista Jesus, nel mese di febbraio, ha dedicato un dossier speciale alla crisi economica dal titolo “Vite in saldo”. I due articoli più interessanti sono disponibili online:

  1.  L’altro mercato possibile di Lorenzo Becchetti, docente di Economia politica all’Università di Tor Vergata.
  2. I cattolici e la recessione: vie d’uscita dalla pazza crisi. Studiosi ed economisti di matrice cattolica (come Luigino Bruni e Stefano Zamagni) avanzano proposte concrete per dar vita a un’economia “alternativa”.

Un’intervista del Corriere della Sera a Ralf Dahrendorf. L’autorevole sociologo tedesco interviene sulla crisi economica e finanziaria, sulle responsabilità, sulle strade per uscirne… e afferma: «Ridurremo i nostri standard di vita del 20%, torneremo agli anni Cinquanta e Sessanta».

Prof. Roberto Burlando

Materiali e registrazioni

Relazione prof. Antonio Abate: “L’economia e l’etica”
Relazione prof. Roberto Burlando: “Le crisi attuali, la bioeconomia e l’etica”

Materiali Seminario sull’economia/1

In preparazione al Seminario del 5 aprile segnalo alcuni materiali della rivista Jesus che, nel mese di febbraio, ha dedicato un dossier speciale alla crisi economica dal titolo “Vite in saldo”.

I due articoli più interessanti sono disponibili online:

  1.  L’altro mercato possibile di Lorenzo Becchetti, docente di Economia politica all’Università di Tor Vergata.
  2. I cattolici e la recessione: vie d’uscita dalla pazza crisi. Studiosi ed economisti di matrice cattolica (come Luigino Bruni e Stefano Zamagni) avanzano proposte concrete per dar vita a un’economia “alternativa”.

Nei prossimi giorni la segnalazione di altri materiali.